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Sospesa tra le buone intenzioni amministrative e fantasie tecno utopiste, la Smart City fatica nel trovare una reale pianificazione materiale, almeno fino ad ora.
L’idea di Smart City è associata a una generica affermazione di città del futuro confondendo i benefici dell’applicazione dell’Open Innovation al contesto urbano con una definizione di “città connessa” che descrive solo una minima parte di un progetto più ampio.
L’innovazione al servizio della città
Con Smart City s’indica il controllo, il monitoraggio e la pianificazione degli elementi caratteristici di uno spazio urbano(mezzi di trasporto, illuminazioni pubblica, parcheggi) e dell’ambiente circostante(spazi verdi, boschi, parchi) tramite l’ausilio di tecnologie “Smart” per ottimizzarne funzione e competitività seguendo principi d’innovazione e sostenibilità.
Nei sistemi complessi, come le metropoli, ad esempio la relazione dell’Open Innovation con la gestione dei servizi urbani significa:
1)Ridurre consumi energetici
2) Ottimizzare la raccolta dei rifiuti
3) Un trasporto pubblico efficiente
4) Ridurre il degrado ambientale agendo sulla tutela degli spazi verdi
Nella Smart City la logica della connettività delle infrastrutture urbane permea l’intera esperienza metropolitana consentendo ai cittadini d’interagire per segnalare incidenti o discrasie varie generate dal trambusto quotidiano dello spazio della città. Chiunque partecipa alla risoluzione dei problemi citati mediante le opportunità tecnologiche definite.
Il paradigma tecnologico della Smart City è rappresentato dall’Internet of Everything: la digitalizzazione completa degli aspetti urbani e dei processi organizzativi per un’interazione continua e ricorsiva tra cittadini ed istituzioni. Il progetto Smart City è uno spazio convergente della socialità urbana che si esprime mediante l’innovazione tecnologica per assolvere obiettivi di sostenibilità e convivialità.
Le opportunità del PNRR per la Smart City
Il tema “Smart City” è in risalto, seppur trasversalmente, nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; esso prevede la messa in atto di tre missioni riconducibili a una realizzazione di Smart City:
-Missione 1 in riferimento alla digitalizzazione, promuovendo anche il tema dei trasporti, nello specifico la Mobility as a Service(MAAS)
-Missione 2 in riferimento alla transizione verde e alla sostenibilità ambientale che interpreta soluzioni ascrivibili al contesto di Smart City
-Missione 5 in riferimento ad investimenti di rigenerazione urbana, tra cui spicca la riforma dei piani integrati urbani.
Nello specifico, per la Missione 1 il piano prevede due miliardi di euro per servizi digitali e cittadinanza digitale in ottica di modernizzazione delle organizzazioni e digitalizzazione della PA.
Spicca una nota alla Mobility as a Service come una modalità di trasporto “smart” dove l’innovazione digitale agisce nel migliorare il trasporto pubblico secondo logiche di connettività con i consumatori per un miglioramento costante del servizio.
La Missione 2 e la Missione 5 sono strettamente collegate tra loro in quanto la M2 evidenzia i fondi per la transizione ecologica nei centri urbani(quindici miliardi) e la M5 individua i piani urbani integrati, quindi progetti di pianificazione urbanistica per una sostenibilità ambientale ed una digitalizzazione diffusa degli apparati.
Il PNRR pone una visione per la realizzazione di un sistema capace di adoperare risorse per arrivare ad una materializzazione concreta di Smart City ponendo il problema della modernizzazione e della competitività degli scenari urbani.
La “Smart City”, in conclusione, nella sua definizione e realizzazione supera il solo elemento tecnologico ed evidenzia un’interpretazione della realtà urbana dove le tecnologie digitali giocano un ruolo abilitante improntato sul benessere dei cittadini e dell’ambiente.
Fonte: Claudio Marciano, “Smart City, lo spazio sociale della convergenza”
PNNR, p 87(Missione 1), p 120(Missione 2), p 202(Missione 5)